This is the action poetry

This is the action poetry Fluxus

Ancora una volta era la preziosa scorza del demiurgo che gli avrebbe permesso di scendere con profitto una stagione al Rio Selvatico senza bruciarsi la via del ritorno... 

Con la sua consueta naturalezza sarebbe penetrato nel nome del Padre, della Madre e dei Figli, attraverso la docile interferenza ineffabile del pensiero primario come quando si eclissava tra i filari di granoturco evitando opportunamente e con infinite precauzioni le fondamenta calcificate degli incurabili nella trappola inesorabile della doppia esposizione semantica ridondante oltre ogni dire negli estremi significanti ricchi di proficue occasioni avrebbe guardato con sicuro vantaggio in ogni riposto angolo acustico per esplicare nelle opportune situazioni le esperienze sensibili che lo avrebbero certamente coinvolto 

non era la prima volta che passava felicemente indenne attraverso le ondulazioni continue dei mondi sommersi e si poneva in piena coscienza tra le pieghe misteriose di concepibili realtà nascoste quindi tornare rigenerato nonché sottilmente impregnato di scienze e coscienze per condividere ad libitum immensi patrimoni rivalutabili e spendibili in scoperte incancellate assieme a risposte efficaci nei i suoi ambiti di divulgata ricerca
 poteva efficacemente affondare con maestria la specola nell’arcipelago della coscienza profonda che trova il suo rifugio e il suo habitat ideale negli abissi sempre più smisurati inoltrando lo sguardo negli oscuri recessi dell’anima dove non si batte moneta di ferro ma risuonano echi ancestrali e perenni parole taumaturgiche sedimentate efficacemente a protezione e tesoro di fertili stratificazioni temporali

 ogni giorno ripartiva armato di coscienza collettiva rigenerata e nutrita di sapida materia ludica quando ancora turbinava nelle platee amicali l’inconsapevole oggetto di consensi usurati esposti come facile preda di incastri sbagliati che ne incarnavano inevitabilmente l’estrema ratio

 esaminava ogni situazione ora solvibile accogliendo con tranquilla coscienza la sua infinita provvidenza e la costanza della trascendenza in perifrasi di piacevole risultato formale e di efficace effetto placebo come una ponderosa raccolta di manoscritti che rappresentano un corpusinsostituibile in fatto di documentazione originale acquisita irreversibilmente

escluderne a priori la grande possibilità di lettura è atto incongruo trastullando nel mare magnum delle possibilità fortuite l’emergenza veritiera altisonante di silenziose promesse all’inconscio eludibile e ripresentabile in chiave di avanzate soluzioni avvolte nel sopore dei tendini elastici storditi ma idonei a nuove maratone ab illo tempore programmate

10 agosto 2013

Bruno Chiarlone Debenedetti