Nel
labirinto domestico, come scuro insetto penetrato nel suo caldo rifugio
invernale, tarlo del legno secco, che ha scavato il suo percorso, logico e
razionale, labirintico, sotto la scorza, quanto basta ai suoi movimenti, per
tutta la stagione. Occorre ben presto disegnarne la mappatura perché è il
labirinto della tua casa che ti mette al sicuro dal caos, ti protegge con le
sue mura spesse e con il suo percorso di non facile transito, con la sua
atmosfera di sarcofago aperto.
Vi riconosci un odore vegetale, cartaceo,
erbaceo, legno e solvente, filo tessuto, volumi invecchiati e il silenzio è di
uno spessore tale che si può quasi a toccare.
Attira
la forza del labirinto, con il suo percorso prevedibile ma inestricabile,
avvolge i sensi come il sapore tiepido di una tazza di te. Il labirinto domestico,
si sa, ha l’aroma delle cose conosciute, tappezzato a misura umana lungo il
percorso, da libri allineati, tele dipinte e spessi tappeti, tutti assieme
esalano una miscela di odori piacevole.
Il labirinto continua in giardino e
nell’hortus conclusus, orto rinchiuso
da mura, sempre verde perenne, immerso in perpetua atmosfera ovattata di bosco
che a primavera si mescola di canti, di voli fruscianti d’uccelli nei cespugli
e nella siepe labirintica.
Sui
muri silenziosi del mio labirinto domestico vi sono anche miei collage di
fattura astratta: grandi strisce verticali, colorate con aggiunta di lettere a
stampa, come una serie di manifesti tagliati e incollati sul cartone bianco del
supporto.
Accanto ad ognuno ho appeso le cartine topografiche delle città che
ho visitato: Padova, Vercelli, Torino, Venezia, Genova, Milano, Firenze.
Mappe
di viaggi per tempo a lungo immaginati e realizzati in gruppo turistico, ma con
percorsi personali svagati e a suo modo soffusi di poesia ermetica, di scoperte
previste.
Nello stare in questi spazi temporali, nelle pause dei viaggi, nelle
attese in coda davanti ai musei, alle cattedrali nelle città d’arte, nelle
trattorie pittoresche, nel viaggio, li ho riempiti di numerosi labirinti inventati
e immaginati con cura dei particolari, poi li ho archiviati provvisoriamente
negli scaffali della mente.
B.Chiarlone